24 settembre, 2010

Pasta Mediterranea (di Michele Lamanna)

Come prima cosa raccogliamo tutti gli ingredienti necessari e fondamentali per questo piatto sa-porito.

Buona musica, io in genere quando cucino preferisco ascoltare del Jazz, qualche volta metto Rock ma il rischio è quello di ritrovarmi a ballare per la cucina con il mestolo in mano e lo scola-pasta in testa. Che vergogna!
Per dare ritmo alla serata si può optare per un Rock melodico come Van Morrison e si evitano figuracce ballerine, ma non canore.

Buon vino, il cuoco deve sempre avere il bicchiere pieno, cucinando pesce prediligo il bianco, con o senza bolle.
Per questo piatto ho aperto una bottiglia di Tocai Italco bello ghiacciato, un vino Triestino sempli-ce, adatto allatmosfera della cucina.
Restando sullo stesso piano economico si può provare con delle bollicine spagnole il Cava Frei-xnet, vino non molto importante ma divertente.
É assolutamente indispensabile sciabolare la bottiglia di bollicine, indispensabile!

Buona compagnia, fondamentale per la riuscita del piatto.
Tra amici si cucina in allegria ed intimità, ma questo lo sapete anche voi.
Cucinare per una persona su cui si vuole fare colpo è una faccenda del tutto diversa, tutto diven-ta parte del rituale di corteggiamento e la cucina si trasforma in un palcoscenico.

Torniamo alla nostra Pasta Mediterranea.

Sul tavolo da lavoro dobbiamo avere un bel trancio abbondante di tonno fresco, attenzione se il pescivendolo ti propone un pezzo troppo rosso, mandalo a quel paese, il tonno deve avere un colore sobrio, è un signor pesce, mica un pagliaccio.
Attenzione il tonno non è un condimento, è il pezzo forte di questo piatto, non siate parchi nelle dosi.

Qualche oliva nera, io prediligo quelle greche, si trovano anche al supermercato in un confezione di latta molto retrò con leffige del Partenone.

Capperi grossi come noci, da lavare accuratamente se sono sotto sale.

Origano secco, possibilmente dellortolano, deve dare lesplosione di sapore.

Il Re della tavola il Signor Olio extravergine di oliva.
Mi sono invaghito di quello Siciliano, dal colore verde, bello aspro, di quelli che ti ingrassano solo a sentirne l'odore.

Una confezione di pomodorini ciliegia, quelli dolci, un po' ovali, non mi ricordo come si chiamano ma sono sicuro che sapete di che parlo, sono cari arrabbiati, ma buonissimi.

Pasta corta, magari i canolicchi rigati, i fusilli o simili.
Da un paio di anni per me la pasta confezionata è solo Garofalo.
Ha dei tempi di cottura infiniti, ma non scuoce ed ha un sapore assolutamente superiore, si im-pregna del sugo come solo lei sa fare.

Preparazione

Mettiamo l'acqua a bollire, questo lo sappiamo fare tutti, vero?
Attenzione a non salarla finché proprio non bolle, anche se ogni casa ha la sua tradizione per questo piccolo gesto quotidiano salandola prima dell'ebollizione rischiamo di allungare i tempi.

Passiamo ai pomodorini, lavati e tagliati a metà con un coltello di ceramica, per non ossidare, per tagliare meglio e per sentirsi più professionisti.
Vanno svuotati dell'acqua e dei semi, ma non c'è bisogno di asciugarli troppo, sono molto dolci e saporiti, quasi privi della classica acidità del pomodoro.

Una volta terminata questa operazione vanno gettati nella grande padella larga dove avete mes-so a scaldare l'olio, e li ci devono stare a fuoco lento per un po' assieme alle olive intere, i capperi e successivamente all'origano.

Nel frattempo tagliate il vostro tonno a listarelle di spessore diverso, in modo da avere poi diversi gradi di cottura del pesce, con il tonno si può fare se è buono.

Mischiate le vostre listarelle di tonno in un recipiente concavo con olio siculo, origano come se piovesse, capperi, qualche oliva che avrete preventivamente snocciolato e del sale grosso, se poi avete quello della Camargue, allora siete veramente perfetti.

Nel frattempo avrete buttato la pasta che ormai sarà bella che pronta, l'avrete assaggiata per sentirne il grado di cottura e di sale, queste decisioni le lascio a voi, al vostro piacere.
Io come regola la lascio indietro di cottura di quasi un minuto e una volta scolata la faccio mante-care nel sugo a fuoco vivace, facendo saltare la padella con maestria assoluta, la metà del piatto va a spandersi per tutta la cucina, ma se non ci si sporca non ci si diverte.

Un minuto prima di questa disastrosa e divertente operazione buttate il vostro tonno nella padella  del soffritto, fatelo saltare a fuoco vivace e successivamente aggiungete la pasta come ho detto prima.

Tra un salto e l'altro della padella potete aggiungere un po di peperoncino, molto indicato per coprire un po' la dominante leggermente dolce dei pomodorini e del tonno.

Ma poco, io adoro il piccante ma se si esagera si rischia di fare una puttanesca e il tonno fresco che avete tanto curato se ne va a puttane.

Scusate il linguaggio ma di solito questo punto la bottiglia di cui abbiamo parlato prima è quasi finita...

Io servirei il tutto, dopo aver ripetutamente assaggiato per testare la mantecatura e il piccante.
Si stappa una bottiglia di rosè corposo, femo o con le bolle, a voi la scelta.

E guai a chi dice Buonappetito Mi da un fastidio!

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